Non se la prenda Walt Disney ma voi come definireste una scuola con tante classi “polari”, che ha organizzato degli incontri di introduzione sull’Antartide prima che io partissi per la Spedizione, che si è collegata in videoconferenza mentre ero a Mario Zucchelli Station (vedi post) e che, dopo il rientro in Italia, mi ha invitata a presentare la mia esperienza nelle classi ?!
Decido di coniare la definizione di Frozen School! (d’altronde non è che adesso la parola “frozen” la può usare solo la Walt Disney!!!)
Sto parlando dell’ITS Mazzocchi di Ascoli Piceno una scuola dove insegnanti e studenti mi hanno letteralmente “coccolata” prima, durante e dopo la Spedizione in Antartide.
Scusate il gioco di parole forse un po’ scontato ma mi è venuto spontaneo farlo pensando che sono stata invitata a raccontare la mia esperienza nel continente di ghiaccio nelle classi IVA e IVB della Scuola Primaria Dante Alighieri di Gradisca d’Isonzo (GO).
I fantastici alunni e le meravigliose insegnanti Angela, Antonella e Lorella mi hanno preparato una splendida accoglienza. Pensate che mi hanno donato un bellissimo opuscolo tutto “fatto in casa” sull’Antartide con informazioni scientifiche e attività didattiche! Ho capito subito di essere di fronte, senza il minimo dubbio, a due classi “polari”!
La presentazione sulla mia esperienza a Mario Zucchelli Station è stata seguitissima. L’argomento più gettonato è stato proprio uno dei miei preferiti: la foca di Weddell. In effetti è difficile non innamorarsi di questo incredibile animale su cui ho avuto la fortuna di lavorare.
E … finita la presentazione ho autografato almeno 30 opuscoli!
Può un giorno durare più di 24 ore? Domanda strana, fatta da un’insegnante di Scienze!
Beh… questo giorno che ho passato nella bellissima Agira, direi proprio che per impegni, intensità e belle emozioni (…anche gastronomiche!) lo ricordo come se fosse durato una settimana…
Tutto è iniziato con un invito che mi ha fatto la docente polare “spessina” (termine coniato da chi ha partecipato alla SPEs, scuola polare estiva per insegnanti) Paola Giunta (che ringrazio di cuore) nella sua scuola, l’ISISS Fortunato Fedele di Agira, per parlare della mia esperienza in Antartide con le sue classi che mi avevano seguito mentre ero a Mario Zucchelli Station.
E perché non aggiungere, nel pomeriggio, anche un incontro di formazione per docenti sulle Scienze Polari?!?
Detto … fatto! Quando in una scuola si trovano Docenti appassionati, un Dirigente entusiasta, Collaboratori “collaborativi” tutto diventa possibile!
Se volete sapere di più sul progetto e sulla giornata ecco il link del servizio dedicato da una televisione locale.
Sono ormai attori “navigati” gli alunni delle classi IIA e IID della Scuola Secondaria di primo grado di Rescaldina e lo hanno dimostrato addirittura all’EXPO, mettendo in scena ancora una volta il loro spettacolo “Uomini e Scienza ai confini del mondo: una storia vera quasi al 100%” (vedi post).
L’occasione della performance è stata una giornata dedicata interamente al Teatro Scienza.
Per spiegare cosa sia il Teatro Scienza prendo a prestito le suggestive parole di Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano, coinvolto nel progetto insieme a Scienza Under 18 e alla Fondazione Silvio Tronchetti Provera.
“… “Ricerca” è la parola che unisce teatro e scienza: entrambe le discipline soffocano senza ricerca; della ricerca condividono rigore e metodo; entrambe vivono grazie al continuo prevalere di nuove domande sulle risposte raggiunte. Non esiste scoperta scientifica senza curiosità e creatività; non esiste teoria che non sia nata da una irrefrenabile irrequietezza, dalla confutazione di ciò che si dava per noto, definitivo. il teatro non solo “racconta” la scienza in maniera coinvolgente, fortemente comunicativa, ma fa rivivere il metodo della scienza, gli slanci, gli “inciampi”, le conquiste ….”
Ed ecco a voi una piccola galleria di immagini dei nostri piccoli grandi attori che hanno portato sul palcoscenico la mirabolante quanto emozionante storia dell’esploratore polare Ernest Shackleton nella sua spedizione con la nave Endurance. Un’incredibile storia di coraggio, fiducia e “resistenza” avvenuta circa 100 anni fa…
Ed eccoci ancora nella bella Cremona dove l’amica e collega Maria Laura Beltrami ha organizzato per la quarta volta un meeting “polare” all’IIS Ghisleri. Incontri con studenti, docenti, popolazione … insomma una “due giorni” intensissima nella quale la vera protagonista è stata sempre lei: l’Antartide e la ricerca che l’Italia vi svolge.
I media locali si sono interessati all’evento. Se volete saperne di più cliccate sull’immagine qui sotto.
Continuo con la citazione della pubblicità della famosa carta di credito (vedi post precedente) : essere a Cremona ed entrare in una classe seconda di scuola primaria (che non ti sta aspettando) e sentire i bambini esclamare ” Ma è Alessia Cicconi!!!” vi posso assicurare che non ha prezzo!!!
E quando una delle maestre ha chiesto loro :” Ma, Alessia Cicconi chi?!?” si è sentita rispondere queste testuali parole: “Alessia … di Base Mario Zucchelli!”. (Mi chiedo : quanti bambini tra i 7 e gli 8 anni sanno dell’esistenza della Base Mario Zucchelli?!?)
E’ iniziata così la “maratona” di 4 ore (a dire la verità volate in un baleno) con la IIA della Scuola Trento e Trieste di Cremona, una delle classi più polari che ci sia.
Intanto già prima di entrare ecco cosa trovate scritto di fronte alla loro porta: una dichiarazione d’intenti bella e buona!
Quando poi si entra nella loro aula ci si sente catapultati, come per magia, nel posto più bello e colorato del mondo . Merito delle due fantastiche maestre Simonetta e Monica che quanto ad entusiasmo e fantasia non hanno niente da invidiare ai loro piccoli scienziati che hanno ascoltato, fatto domande e partecipato attivamente alle attività proposte (ad esempio: ci siamo “trasformati” in foche di Weddell!!) durante tutta la mattinata passata insieme. Solo il suono della campanella per il pranzo ci ha interrotto, altrimenti ci trovereste ancora lì a parlare di Antartide!
Ma cosa vedo?! C’è un angolo per FabAnt anche qui!!!
E non solo: c’è un posto dedicato al progetto FabAnt anche nel loro libro/quaderno.
Cosa dire di fronte a tanta “polaritudine” (ebbene si…mi prendo la responsabilità di creare un nuovo termine!): mi raccomando, restate sempre così appassionati di Scienza … il nostro pianeta ha bisogno di voi!
Chi è “diversamente giovane” come me conosce di certo la pubblicità di una nota carta di credito che fa più o meno così : “Ci sono cose che non si possono comprare …. per tutto il resto c’è Mastercard!”
Vi posso assicurare che entrare in una classe con un “angolo FabAnt”, vedere bambini prendere appunti (avete capito bene!!!) mentre raccontavo la mia esperienza e ricevere 26 richieste di autografo come se fossi un personaggio famoso, non ha prezzo !
In effetti ho capito di essere “famosa” per la III A della scuola primaria Bancole di Porto Mantovano, una classe che mi ha seguito ed ha tenuto i contatti con me durante tutta la mia permanenza in Antartide.
Avevo promesso al loro maestro “tecnologico” Giancarlo che avrei fatto il possibile per poterli incontrare … ed infine ci sono riuscita grazie anche all’Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona che mi ha invitato ad una “due giorni” sulle Scienze Polari.
Cremona e Porto Mantovano non sono poi così distanti e così gli alunni di questa classe polare, tutti armati della “Tessera del Curioso” (perché, come mi hanno detto loro stessi, la curiosità è la prima caratteristica di uno scienziato!) che dà loro diritto di fare tutte le domande che vogliono, mi hanno “torchiato” per due ore. Sono state due ore bellissime e piene di emozioni.
Cosa di meglio di un video preparato proprio da loro per raccontarvi questo incontro!
Titolo provocatorio, lo so, ma quante volte mi sono sentita domandare se in Antartide avessi incontrato qualche orso polare ?!
E’ vero che, anche a causa della poca attenzione nei testi scolastici riguardo le zone polari, spesso Artide ed Antartide nell’immaginario di noi abitanti delle medie latitudini vengono confusi uno nell’altro.
Sicuramente uno studente della IC dell’ITIS J. Von Neumann di Rebibbia non avrebbe avuto dubbi su questo! E’ infatti proprio questa classe polare che mi ha inviato una foto fatta durante l’attività “poli opposti”.
Ma questa classe non si è fermata a questa attività. Complice la loro insegnante “polarissima” (che tra l’altro ha frequentato la SPEs … non sapete cosa è la SPEs?! Guardate la mia presentazione nella pagina “about” di questo blog) , la collega ed amica Elena Lugaro, gli studenti hanno effettuato altri laboratori “freezzanti”.
Perché studiare le zone polari è importante per capire la dinamica climatica della Terra? Un’ esperienza di laboratorio riguardante l’oceanografia e gli spostamenti di masse d’acqua oceaniche può aiutare a comprendere questo aspetto.
Non si fa altro che parlare di riscaldamento globale e scioglimenti dei ghiacci ma … qual’è la differenza tra lo scioglimento del ghiaccio marino e del ghiaccio delle calotte polari? Per rispondere a questa domanda ecco un’esperienza che può aiutarci.
Cosa dire a questa classe e alla loro insegnante? Grazie di averci dato tutti questi spunti di riflessione. Lo so, mi avete anche fatto una domanda interessantissima riguardo i pinguini …in uno dei prossimi post la risposta tutta per voi!
PS: cari insegnanti se volete saperne di più su questi laboratori “polari” cercate il volume “L’Antartide e i segreti del clima”.
A proposito di “vedere i pinguini dappertutto” (vedi post precedente) voi come definireste una classe che è riuscita a portare decine di pinguini imperatore nel mare di Salerno?!
Tranquilli, cari appassionati dei Poli, tutto è avvenuto nel rispetto del Trattato Antartico. Nessun pinguino è stato strappato al suo ambiente naturale ma avrei voluto esserci per vedere le facce dei passanti che si sono trovati di fronte a questo spettacolo…
Artefici di tutto questo sono stati gli alunni e le alunne della III B del Liceo Scientifico “Francesco Severi” di Salerno.
Beh, quello che ha fatto questa classe è stupefacente ma come poteva essere altrimenti quando a guidare questi ragazzi “freezzantissimi” c’è un’insegnante come Raffaella Tedesco che ho avuto l’onore di conoscere personalmente ad un workshop sulle Scienze Polari a Padova (avete capito bene …questa insegnante eroica si è fatta centinaia di km per amore dell’Antartide…).
Chiaramente una classe che cura un allestimento del genere sotto il sole non può che fare lezione in un’aula “glaciale”!
Quando mi hanno inviato queste foto gli studenti e le studentesse mi hanno scritto : “Siamo una Classe Polare?”
E me lo chiedete pure?!?!
Cari ragazzi per voi bisogna coniare il termine di classe Super Polare!!! Così come Super Polare è la vostra insegnante.
Grazie Raffaella e grazie a tutta la IIIB per aver condiviso con FabAnt la vostra passione per l’Antartide.
Polar obsession, ossessione polare. Come definire diversamente quell’amore per le Scienze Polari che ha portato, durante le vacanze di Pasqua, insegnanti, ricercatori e studenti di tutto il mondo a trovarsi ad Hannover in occasione del workshop organizzato da PEI (Polar Educators International) per parlare di Artide ed Antartide?
E’ stato proprio il padrone di casa Professor Rainer Lehmann della Freie Waldorfschule Hannover-Bothfeld nonché membro del consiglio direttivo di PEI a definire questa nuova malattia che a quanto pare può colpire a qualsiasi età ed è anche contagiosa ….
Può colpire i giovani ….
…e può colpire adulti di ogni nazionalità …
… porta a vedere pinguini dappertutto….
…e addirittura, nei casi più gravi, a vedere orsi polari nei ….muffin!!!
Purtroppo non sono conosciute per ora cure per questa malattia … oltretutto chi ne soffre pare non avere nessuna voglia di guarire!
Se non volete essere contagiati state lontani da questo sito www.polareducator.org …
Attività svolta nell’ambito del Protocollo di intesa fra MIUR e MNA per diffondere le conoscenze scientifiche sulle regioni polari agli studenti di scuola secondaria e con la collaborazione del PNRA