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Il gruppo dei subacquei della XXX Spedizione Italiana in Antartide al completo (nella foto insieme ad uno di due medici della base ed al capo spedizione). Copyright PNRA.

Miti antartici

Oggi, carissimi miei “followers”, vorrei condividere con voi un’emozione.

Siamo in Antartide e  questo lo sapete. Qualsiasi attività si faccia qui a MZS  ha  un qualcosa  di eccezionale (almeno per me, cittadina delle medie latitudine,  che si trova qui per la prima volta). Rimango stupefatta ogni qualvolta i ricercatori chiedono qualcosa e “puff”, come per magia, quel qualcosa viene realizzato dai diversi professionisti (artigiani, meccanici, etc, etc) del PNRA.

Ma in mezzo a tante attività stupefacenti ce ne è una che non ho nessuna remora a definire “mitologica”: l’attività subacquea.

L’attività dei subacquei del PNRA  è fondamentale per diversi ambiti della ricerca scientifica che si svolge qui a Mario Zucchelli Station. Spesso, infatti, i ricercatori che si occupano di biologia marina  hanno bisogno di prelevare campioni di sedimento o di organismi bentonici sul fondale marino a decine di metri di profondità.

La permanenza in acqua, che in Antartide ha una temperatura di qualche grado sotto lo zero, senza una specifica attrezzatura sarebbe impossibile. Per questo le immersioni sono preparate nei minimi dettagli e la vestizione del subacqueo diventa un rito che, nel mio immaginario scolastico, mi ha fatto pensare alla vestizione di un guerriero antico che si prepara alla battaglia.

Sono proprio alcune immagini di questa vestizione che vorrei condividere con voi.

 

Così grande… ma tanto difficile da raggiungere!

“E’ talmente grande il pericolo che si corre nel riconoscere una costa in questi mari gelati e sconosciuti, che io oso asserire che nessuno potrà mai penetrare più in là di quanto mi venne concesso e che le terre che possono trovarsi al sud non saranno mai toccate da piede umano”

Il navigatore britannico James Cook.
Il navigatore britannico James Cook.

Chi ha pronunciato queste parole circa nel 1774, è il grande navigatore James Cook, il primo ad aver attraversato il circolo polare antartico senza però vedere mai il continente che, fin dall’antichità, si ipotizzava si trovasse all’estremo sud della Terra.

E’ difficile crederci ma l’Antartide che è grande una volta e mezza la nostra cara, vecchia Europa non si è lasciata (oggi potremmo dire “fortunatamente”) raggiungere facilmente. Addirittura è stato difficile anche arrivare a vederla! Esplorarla poi…ma di questo parlerò in altre “puntate”.

antartide-europa

Le motivazioni che hanno portato l’Antartide ad essere toccato da piede umano solo qualche decennio prima della Luna (che si trova a circa 300 mila km dalla Terra!) sono legate essenzialmente alle condizioni dell’Oceano Meridionale che la circonda.

Prima di tutto il ghiaccio marino che circonda il continente, durante il freddo inverno australe, ha costituito e costituisce ancora oggi una barriera insormontabile per chiunque si voglia avvicinare via mare; e, una volta sciolto il pack, la situazione non migliora di molto visto che si tratta di uno dei mari più turbolenti del mondo!

Insomma … fortunatamente il continente antartico si è “protetto” da solo per milioni di anni; oggi che è molto più facile da raggiungere deve essere protetto in altro modo. Come?

Lo scoprirete nei prossimi post!

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Atterraggio … anzi no, ammaraggio …anzi no, “a-pack-aggio”

Ed eccomi atterrata sul … mare !
Ah, non ve l’ho detto? Il nostro L-100 atterra sul ghiaccio marino (il pack). Quindi, tecnicamente, abbiamo fatto un ammaraggio… Lo so … sembra incredibile, ma finché il ghiaccio marino avrà uno spessore di almeno 2 metri l’aereo potrà continuare ad atterrarci sopra, poi, bisognerà arrivare alla base Mario Zucchelli via mare.
Durante l’inverno australe le basse temperature atmosferiche provocano il congelamento del primo strato di mare formando il cosiddetto pack o banchisa o ghiaccio marino.

Guardate che differenza tra l’estensione del pack tra l’estate e l’inverno australe.

Estensione minima del pack durante l'estate australe.
Estensione del pack o ghiaccio marino durante l’estate australe.
Estensione del pack o ghiaccio marino durante l'inverno australe.
Estensione del pack o ghiaccio marino durante l’inverno australe.