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Accadeva nel 1933 …

Esattamente un anno fa ( e che cosa e’ un anno rispetto alla storia della Terra?!) iniziava la mia esperienza a seguito della  XXX Spedizione Italiana in Antartide.

Quale migliore “compleanno” per il mio primo piede nel continente di ghiaccio che poter assistere alla prima mondiale di un film-documentario su alcune spedizioni  dell’Ammiraglio  Statunitense  Richard E. Byrd in Antartide (per intenderci il primo che ha sorvolato con un aereo il Polo Nord ed il Polo Sud in aereo)?!

Foto proveniente dal Byrd Polar and Climate Research Center Archival Program.
Foto proveniente dal Byrd Polar and Climate Research Center Archival Program.

La proiezione e’ avvenuta al Wexner Center for the Arts della Ohio State University a Columbus. In questa Universita’  si trova, appunto, il Byrd Polar and Climate Research Center a cui la famiglia dell’esploratore/aviatore  ha donato le pellicole girate durante alcune spedizioni e che Byrd stesso aveva usato nella sua incredibile opera di divulgazione (Discovery Lectures Series) proprio come noi oggi useremmo una presentazione Power Point.

Locandina dell'evento.
Locandina dell’evento.

Quando ho avuto accesso alle pellicole ho subito capito di essere di fronte a qualcosa di straordinario ” ha dichiarato prima della proiezione la realizzatrice del documentario Pamela Theodotou.

Il restauro delle pellicole danneggiate ha richiesto diversi anni cosi’ come la comprensione della  corretta sequenza temporale degli spezzoni presenti.  Da qui in poi inizia il vero lavoro “creativo” della regista che in un’ora e mezza di film senza dialoghi (ma usando le registrazioni audio ambientali originali) e  in bianco e nero (d’altronde i maggiori protagonisti sono ghiaccio e neve!), condensando una gigantesca mole di materiale, tiene letteralmente incollati allo schermo (o sarebbe meglio dire “congelati” sulle poltrone).

Al termine del film e’ seguito un dibattito con la realizzatrice dove ho constatato che non ero l’unica, soprattutto tra coloro che avevano partecipato ad una spedizione polare, ad essermi emozionata …

Se volete saperne di piu’ ecco il link al sito del film/documentario, che verra’ presentato a diversi festival cinematografici,  dove potete vedere anche alcuni spezzoni.

E’ proprio vero; il mal d’Antartide non ti abbandona mai!

 

 

 

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Frozen School ad Ascoli Piceno !!!

Non se la prenda Walt Disney ma voi come definireste una scuola con tante classi “polari”, che ha organizzato degli incontri di introduzione sull’Antartide prima che io partissi per la Spedizione, che si è collegata in videoconferenza mentre ero a Mario Zucchelli Station (vedi post) e che, dopo il rientro in Italia, mi ha invitata a presentare la mia esperienza nelle classi ?!

Decido di coniare la definizione di Frozen School! (d’altronde non è che adesso la parola “frozen” la può usare solo la Walt Disney!!!)

Sto parlando dell’ITS Mazzocchi di Ascoli Piceno una scuola dove insegnanti e studenti mi hanno letteralmente “coccolata” prima, durante e dopo la Spedizione in Antartide.

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Una delle classi “polari” coinvolte nel progetto dopo l’incontro di qualche giorno fa in cui ho raccontato la mia esperienza. A destra due fantastici insegnanti “polari”: Luigi Silenzi e Roberta Sabatini.

Grazie a tutti!

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Gradisca…l’Antartide!

Scusate il gioco di parole forse un po’ scontato ma mi è venuto spontaneo farlo pensando che sono stata invitata a raccontare la mia esperienza nel continente di ghiaccio nelle classi IVA e IVB della Scuola Primaria Dante Alighieri di Gradisca d’Isonzo (GO).

I fantastici alunni e le meravigliose insegnanti Angela, Antonella e Lorella mi hanno preparato una splendida accoglienza. Pensate che mi hanno donato un bellissimo opuscolo tutto “fatto in casa” sull’Antartide con informazioni scientifiche e attività didattiche! Ho capito subito di essere di fronte, senza il minimo dubbio, a due classi “polari”!

Grazie di cuore ... questo mi hanno scritto gli alunni sull'ultima pagina dell'opuscolo con tutte le loro firme. Ci è mancato poco che mi mettessi a piangere! Grazie di cuore a voi!
Grazie di cuore … questo mi hanno scritto gli alunni sull’ultima pagina dell’opuscolo, e poi tutte le loro firme. Ci è mancato poco che mi mettessi a piangere! Grazie di cuore a voi!

La presentazione sulla mia esperienza a Mario Zucchelli Station è stata seguitissima.  L’argomento più gettonato è stato proprio uno dei miei preferiti: la foca di Weddell. In effetti è difficile non innamorarsi di questo incredibile animale su cui ho avuto la fortuna di lavorare.

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E … finita la presentazione ho autografato almeno 30 opuscoli!

 

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Che dire: troppe emozioni per una mattinata sola!

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Sud (del mondo) chiama Sud (d’Italia): dall’Antartide alla Sicilia!

Può un giorno durare più di 24 ore? Domanda strana, fatta da un’insegnante di Scienze!

Beh… questo giorno che ho passato nella bellissima Agira, direi proprio che per impegni, intensità e belle emozioni (…anche gastronomiche!) lo ricordo come se fosse durato una settimana…

Tutto è iniziato con un invito che mi ha fatto la docente polare “spessina” (termine coniato da chi ha partecipato alla SPEs, scuola polare estiva per insegnanti) Paola Giunta (che ringrazio di cuore) nella sua scuola,  l’ISISS Fortunato Fedele di Agira, per parlare della mia esperienza in Antartide con le sue classi che mi avevano seguito mentre ero a Mario Zucchelli Station.

E perché non aggiungere, nel pomeriggio, anche un incontro di formazione per docenti sulle Scienze Polari?!?

Detto … fatto! Quando in una scuola si trovano Docenti appassionati, un Dirigente entusiasta, Collaboratori “collaborativi” tutto diventa possibile!

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La locandina dell’evento.
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Ben trenta insegnanti hanno partecipato all’incontro. Un vero successo!
L'insegnante Paola Giunta durante una lezione "polare" prima del collegamento in videoconferenza con Mario Zucchelli Station.
L’insegnante Paola Giunta durante una lezione “polare” prima del collegamento in videoconferenza con Mario Zucchelli Station.

Se volete sapere di più sul progetto e sulla giornata ecco il link del servizio dedicato da una televisione locale.

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EXP(L)ORATORI POLARI ALL’EXPO …

Sono ormai attori “navigati” gli alunni delle classi IIA e IID della Scuola Secondaria di primo grado di Rescaldina e lo hanno dimostrato addirittura all’EXPO, mettendo in scena ancora una volta il loro spettacolo “Uomini e Scienza ai confini del mondo: una storia vera quasi al 100%” (vedi post).

L’occasione della performance è stata una giornata dedicata interamente al Teatro Scienza.

Per spiegare cosa sia il Teatro Scienza prendo a prestito le suggestive parole di Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano, coinvolto nel progetto insieme a Scienza Under 18 e alla Fondazione Silvio Tronchetti Provera.

“… “Ricerca” è la parola che unisce teatro e scienza: entrambe le discipline soffocano senza ricerca; della ricerca condividono rigore e metodo; entrambe vivono grazie al continuo prevalere di nuove domande sulle risposte raggiunte. Non esiste scoperta scientifica senza curiosità e creatività; non esiste teoria che non sia nata da una irrefrenabile irrequietezza, dalla confutazione di ciò che si dava per noto, definitivo. il teatro non solo “racconta” la scienza in maniera coinvolgente, fortemente comunicativa, ma fa rivivere il metodo della scienza, gli slanci, gli “inciampi”, le conquiste ….”

Ed ecco a voi una piccola galleria di immagini dei nostri piccoli grandi attori che hanno portato sul palcoscenico la mirabolante quanto emozionante storia dell’esploratore polare Ernest Shackleton nella sua spedizione con la nave Endurance. Un’incredibile storia di coraggio, fiducia e “resistenza” avvenuta circa 100 anni fa…

 

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L’Antartide a Cremona?!?! Credeteci, è proprio vero!

Ed eccoci ancora nella bella Cremona dove l’amica e collega Maria Laura Beltrami ha organizzato per la quarta volta un meeting “polare” all’IIS Ghisleri.  Incontri con studenti, docenti, popolazione … insomma una “due giorni” intensissima nella quale la vera protagonista è stata sempre lei: l’Antartide e la ricerca che l’Italia vi svolge.

 

Me lo meriterò o no il titolo di "ambasciatrice del PNRA"?!
Me lo meriterò o no il titolo di “ambasciatrice del PNRA”?!

I media locali si sono interessati all’evento. Se volete saperne di più cliccate sull’immagine qui sotto.

Cattura di schermata (20)

 

 

 

 

 

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Le cose che non vi ho detto (1): viaggio in Cina!

Il suo nome tradotto in italiano significa “Dragone dei Ghiacci”, 162 metri di lunghezza, 120 persone residenti tra equipaggio e ricercatori,  nave rompighiaccio alla 31esima spedizione polare: ecco in breve le caratteristiche della Xue Long, la nave cinese che mi ha riportato in Nuova Zelanda (insieme ad altri 8 componenti della spedizione).

La Xue Long al largo di Inesxpressible Island. Copyright PNRA.
La Xue Long al largo di Inesxpressible Island. Copyright PNRA.

Ora ne parlo tranquillamente ma quando ho visto questa nave al largo di Mario Zucchelli Station il mio cuore ha cominciato a sentirsi stretto in una morsa: sapevo che presto avrei dovuto lasciare la base e soprattutto le persone con cui avevo condiviso, per oltre due mesi, un’esperienza così eccezionale.

Il primo impatto, non mi vergogno a dirlo, è stato sconfortante visto il mio stato d’animo.

Poi, il lungo viaggio, durato quasi due settimane, mi ha regalato esperienze ed emozioni che non avrei mai immaginato…

Prima di tutto lo spettacolo della navigazione tra i ghiacci …

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Pur essendo estate il pack non scompare del tutto e per circa 4/5 giorni la navigazione si è svolta tra i ghiacci. Copyright PNRA.
Copyright PNRA.
Copyright PNRA.
Copyright PNRA.
Pinguini di Adelia sul pack. Sullo sfondo la costa dell’Antartide: una delle ultime immagini del continente prima di allontanarci dalla costa e dirigerci verso il mare aperto.Copyright PNRA.

Il primo tramonto dopo tanti giorni di luce continua ….

Copyright PNRA.
Copyright PNR

Workshop scientifici…

Durante la navigazione, approfittando della presenza di ricercatori italiani, coreani, neozelandesi ed ovviamente cinesi è stato organizzato un workshop sulla ricerca in Antartide. Copyright PNRA.
Durante la navigazione, approfittando della presenza di ricercatori italiani, coreani, neozelandesi ed ovviamente cinesi è stato organizzato un workshop sulla ricerca in Antartide. Copyright PNRA.

Sport e divertimento in compagnia “internazionale” …

Per fare un po' di movimento nella nave era presente un piccolo campo di pallacanestro. Nella foto: un torneo a tiri liberi organizzato nel dopo cena. Copyright PNRA.
Per fare un po’ di movimento nella nave era presente un piccolo campo di pallacanestro. Nella foto: un torneo a tiri liberi organizzato nel dopo cena. Copyright PNRA.

E… non ci crederete mai …

Podio del torneo di tiri liberi (a cui hanno partecipato più di 50 persone): primo classificato Tom (Cina), secondo classificato non so il nome (Corea), terzo classificato ALESSIA (Italia)!!!  Copyright PNRA.
Podio del torneo di tiri liberi (a cui hanno partecipato più di 50 persone): primo classificato Tom (Cina), secondo classificato non so il nome (Corea), terzo classificato ALESSIA (Italia)!!! Ho tenuto alto l’onore dell’Italia!Copyright PNRA.

Come a MZS si può trovare, in piccolo, uno spaccato d’Italia, viaggiare sulla Xue Long è come fare un viaggio in Cina con le sue diverse popolazioni, i suoi sapori e le sue abitudini. Un vero itinerario di scoperta di una nazione gigantesca “concentrata” a bordo di una nave.

Una cosa è certa: dopo questo viaggio non dirò mai più che i cinesi sono tutti uguali!!

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Momenti “senza prezzo” parte seconda: maratona polare alla scuola “Trento e Trieste” di Cremona

Continuo con la citazione della pubblicità della famosa carta di credito (vedi post precedente) :  essere a Cremona ed entrare in una classe seconda di scuola primaria (che non ti sta aspettando) e sentire i bambini esclamare ” Ma è Alessia Cicconi!!!”  vi posso assicurare che non ha prezzo!!!

E quando una delle maestre ha chiesto loro :” Ma, Alessia Cicconi chi?!?” si è sentita rispondere queste testuali parole:  “Alessia … di Base Mario Zucchelli!”. (Mi chiedo : quanti bambini tra i 7 e gli 8 anni sanno dell’esistenza della Base Mario Zucchelli?!?)

E’ iniziata così la “maratona” di 4 ore (a dire la verità volate in un baleno) con la IIA della Scuola Trento e Trieste di Cremona, una delle classi più polari che ci sia.

Intanto già prima di entrare ecco cosa trovate scritto di fronte alla loro porta: una dichiarazione d’intenti bella e buona!

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Quando poi si entra nella loro aula ci si sente catapultati, come per magia, nel posto più bello e colorato del mondo . Merito delle due fantastiche maestre Simonetta e Monica che quanto ad entusiasmo e fantasia non hanno niente da invidiare ai loro piccoli scienziati che hanno ascoltato, fatto domande e partecipato attivamente alle attività proposte (ad esempio: ci siamo “trasformati” in foche di Weddell!!) durante tutta la mattinata passata insieme. Solo il suono della campanella per il pranzo ci ha interrotto, altrimenti ci trovereste ancora lì a parlare di Antartide!

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Ma cosa vedo?! C’è un angolo per FabAnt anche qui!!!

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E non solo: c’è un posto dedicato al progetto FabAnt anche nel loro libro/quaderno.

Avere un posto nei quaderni di questi meravigliosi bambini non ha prezzo!!!
Avere un posto nei quaderni di questi meravigliosi bambini non ha prezzo!!!

Cosa dire di fronte a tanta “polaritudine” (ebbene si…mi prendo la responsabilità di creare un nuovo termine!): mi raccomando, restate sempre così appassionati di Scienza … il nostro pianeta ha bisogno di voi!

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Momenti “senza prezzo”: piccoli grandi scienziati a Porto Mantovano

Chi è “diversamente giovane” come me conosce di certo la pubblicità di una nota carta di credito che fa più o meno così : “Ci sono cose che non si possono comprare …. per tutto il resto c’è Mastercard!”

Vi posso assicurare che entrare in una classe con un “angolo FabAnt”, vedere bambini prendere appunti (avete capito bene!!!) mentre raccontavo la mia esperienza e ricevere 26 richieste di autografo come se fossi un personaggio famoso, non ha prezzo !

In effetti ho capito di essere  “famosa” per la III A della scuola primaria Bancole di Porto Mantovano, una classe che mi ha seguito ed ha tenuto i contatti con me durante tutta la mia permanenza in Antartide.

Avevo promesso al loro maestro “tecnologico” Giancarlo che avrei fatto il possibile per poterli incontrare … ed infine ci sono riuscita grazie anche all’Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona che mi ha invitato ad una “due giorni” sulle Scienze Polari.

Cremona e Porto Mantovano non sono poi così distanti e così gli alunni di questa classe polare, tutti armati della “Tessera del Curioso” (perché, come mi hanno detto loro stessi, la curiosità è la prima caratteristica di uno scienziato!) che dà loro diritto di fare tutte le domande che vogliono, mi hanno “torchiato” per due ore. Sono state due ore bellissime e piene di emozioni.

Cosa di meglio di un video preparato proprio da loro per raccontarvi questo incontro!

Grazie bambini è stato un regalo meraviglioso!

Buona visione!

Mai più orsi polari in Antartide!

Titolo provocatorio, lo so, ma quante volte mi sono sentita domandare se in Antartide avessi incontrato qualche orso polare ?!

E’ vero che, anche a causa della poca attenzione nei testi scolastici riguardo le zone polari, spesso Artide ed Antartide nell’immaginario di noi abitanti delle medie latitudini vengono confusi uno nell’altro.

Sicuramente uno studente della IC dell’ITIS J. Von Neumann di Rebibbia non avrebbe avuto dubbi su questo! E’ infatti proprio questa classe polare  che mi ha inviato una foto fatta durante l’attività “poli opposti”.

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L’attività “poli opposti” serve per “rompere il ghiaccio” nella conoscenza delle somiglianze e differenze tra Artide ed Antartide. Mai piu’ orsi polari in Antartide!

Ma questa classe non si è fermata a questa attività. Complice la loro insegnante “polarissima” (che tra l’altro ha frequentato la SPEs … non sapete cosa è la SPEs?! Guardate la mia presentazione nella pagina “about” di questo blog) , la collega ed amica Elena Lugaro, gli studenti hanno effettuato altri laboratori “freezzanti”.

Perché studiare le zone polari è importante per capire la dinamica climatica della Terra? Un’ esperienza di laboratorio riguardante l’oceanografia e gli spostamenti di masse d’acqua oceaniche può aiutare a comprendere questo aspetto.

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Esperimenti effettuati usando acqua più o meno densa (colorata diversamente) servono a simulare la dinamica oceanica il cui motore è proprio il ciclo di formazione e scioglimento del ghiaccio marino nelle zone polari. In poche parole: guai se non ci fosse il ghiaccio marino!

Non si fa altro che parlare di riscaldamento globale e scioglimenti dei ghiacci ma … qual’è la differenza tra lo scioglimento del ghiaccio marino e del ghiaccio delle calotte polari? Per rispondere a questa domanda ecco un’esperienza che può aiutarci.

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Non vorrei svelarvi il finale di questo esperimento… vi dico solo che in un caso il livello dell’acqua nel contenitore si alza mentre nell’altro resta uguale … non vi resta che provare!

Cosa dire a questa classe e alla loro insegnante?  Grazie di averci dato tutti questi spunti di riflessione. Lo so, mi avete anche fatto una domanda interessantissima riguardo i pinguini …in uno dei prossimi post la risposta tutta per voi!

PS: cari insegnanti se volete saperne di più su questi laboratori “polari” cercate il volume “L’Antartide e i segreti del clima”.