Esattamente un anno fa ( e che cosa e’ un anno rispetto alla storia della Terra?!) iniziava la mia esperienza a seguito della XXX Spedizione Italiana in Antartide.
Quale migliore “compleanno” per il mio primo piede nel continente di ghiaccio che poter assistere alla prima mondiale di un film-documentario su alcune spedizioni dell’Ammiraglio Statunitense Richard E. Byrd in Antartide (per intenderci il primo che ha sorvolato con un aereo il Polo Nord ed il Polo Sud in aereo)?!
La proiezione e’ avvenuta al Wexner Center for the Arts della Ohio State University a Columbus. In questa Universita’ si trova, appunto, il Byrd Polar and Climate Research Center a cui la famiglia dell’esploratore/aviatore ha donato le pellicole girate durante alcune spedizioni e che Byrd stesso aveva usato nella sua incredibile opera di divulgazione (Discovery Lectures Series) proprio come noi oggi useremmo una presentazione Power Point.
“Quando ho avuto accesso alle pellicole ho subito capito di essere di fronte a qualcosa di straordinario ” ha dichiarato prima della proiezione la realizzatrice del documentario Pamela Theodotou.
Il restauro delle pellicole danneggiate ha richiesto diversi anni cosi’ come la comprensione della corretta sequenza temporale degli spezzoni presenti. Da qui in poi inizia il vero lavoro “creativo” della regista che in un’ora e mezza di film senza dialoghi (ma usando le registrazioni audio ambientali originali) e in bianco e nero (d’altronde i maggiori protagonisti sono ghiaccio e neve!), condensando una gigantesca mole di materiale, tiene letteralmente incollati allo schermo (o sarebbe meglio dire “congelati” sulle poltrone).
Al termine del film e’ seguito un dibattito con la realizzatrice dove ho constatato che non ero l’unica, soprattutto tra coloro che avevano partecipato ad una spedizione polare, ad essermi emozionata …
Se volete saperne di piu’ ecco il link al sito del film/documentario, che verra’ presentato a diversi festival cinematografici, dove potete vedere anche alcuni spezzoni.
E’ proprio vero; il mal d’Antartide non ti abbandona mai!