Questo post è dedicato ad alcune classi, rispettivamente una prima e due seconde, dell’Istituto Tecnico ad indirizzo economico dell’IIS “A. Vespucci” di Livorno, assolutamente delle “classi polari”!
Pensate che gli studenti di queste classi, guidati dall’ insegnante “polare” Marianna Daniele stanno addirittura “facendo lezione” a studenti di scuola secondaria di primo grado realizzando quello che per gli addetti ai lavori della scuola si chiama “curriculo verticale”.
Ebbene sì, le scienze polari sono così affascinanti che conquistano grandi e piccoli e si prestano quindi a fare da “ponte” tra diversi ordini di scuola.
La professoressa Marianna Daniele, nella mail che mi scrive, mi invita ad una giornata “Fabulous” (proprio così l’ha chiamata) che vorrebbe organizzare nella sua scuola. Questo nome mi piace talmente tanto che non posso fare altro che accettare!
Questa volta sono stati i ragazzi delle prime classi dell’ISIS BEM di Gradisca/ Staranzano (GO) a collegarsi con il continente di ghiaccio.
Le domande, a cui hanno risposto i ricercatori presenti a MZS, hanno spaziato da interrogativi riguardanti le peculiarità dell’Antartide fino a curiosità sulla giornata “tipo” dei ricercatori e l’organizzazione della vita in base.
Interessante è stata la domanda riguardante i collegamenti con altre basi di ricerca a cui è dedicato questo post.
Prima di tutto la ricerca in Antartide è basata sulla cooperazione internazionale, principio sancito dal Trattato Antartico di cui vi ho già parlato.
Per motivi di vicinato spesso in base si possono incontrare coreani e tedeschi (la base tedesca di Gondwana e la nuovissima base coreana Jang Bogo Station sono vicine alla nostra:le possiamo raggiungere con 15 minuti di motoslitta o automobile finché c’è il pack nella Tethys Bay).
Un’altra base con cui si collabora spesso è quella francese Dumont D’Urville che si trova a circa 1200 km da MZS (tutto sommato abbastanza vicino considerando le distanze qui in Antartide). Questo anche perché con i francesi condividiamo una base che è un fiore all’occhiello della ricerca antartica, la base Concordia che si trova all’interno del continente ( anche lei a 1200 km da MZS).Altri vicini di casa sono gli americani della base McMurdo, la più grande base presente qui in Antartide, dove vivono più di 1000 persone, e i neozelandesi con la loro Scott Base.
E’ normalissimo, qui in base, sentire parlare in inglese e francese oppure vedere a pranzo ricercatori neozelandesi o coreani.
E’ veramente un ambiente “internazionale” e “interculturale”!
Questo post è dedicato ai ragazzi della classe “polare” IIIB dell’Istituto Comprensivo “Antonio Fogazzaro” di Como Rebbio che, guidati dalla Prof.ssa Maria Cira Veneruso, docente polare con esperienza antartica, mi hanno inviato delle domande riguardo la foca di Weddell.
Marlon mi chiede se le foche che sto studiando sono a rischio estinzione.
Le foche di Weddell, fortunatamente, non sono a rischio estinzione. L’organismo che si preoccupa di stabilire se una specie è o non a rischio si chiama IUCN (International Union of Conservation of Nature). La classificazione del rischio è questa.
ESTINTE
estinta del tutto
estinta in natura
MINACCIATE
in pericolo critico
in pericolo
vulnerabile
A BASSO RISCHIO
quasi minacciata
minor preoccupazione
La foca di Weddell, per ora, non dà “nessuna preoccupazione”!
Niccolò mi chiede se ho dormito qualche notte in un campo esterno alla base.
Si. Per questo puoi andare a leggere questo post dove spiego e faccio vedere un “campo remoto”.
La domanda di Salem è questa: l’inquinamento del pianeta ed il suo riscaldamento hanno già avuto qualche effetto sulla vita delle foche?
Per ora sembrerebbe di no ma sarebbero necessari studi più approfonditi.
Imen mi domanda quanto pesano e quanto sono grandi le foche che ho incontrato.
Certamente la taglia di una foca dipende dalla sua età e dal suo sesso. Sicuramente gli organismi più grandi che ho visto sono i maschi adulti, le femmine gravide e anche quelle che hanno appena partorito. Queste, infatti, possiedono riserve di grasso tali da permettere loro di non nutrirsi per diverse settimane mentre allattano il piccolo sul pack. Nella mia esperienza ho visto individui anche di oltre 2 metri e dal peso di oltre 500 kg. Le femmine durante l’allattamento perdono gran parte del loro peso corporeo (anche 100 kg in 3 settimane); il cucciolo, e questa è veramente una cosa fantastica da vedere, cresce a “vista d’occhio” di circa 2 kg al giorno per i primi mesi.
Sempre Imen mi chiede se ho visto partorire una foca?
Purtroppo no, ho visto però cuccioli appena nati ancora con il cordone ombelicale attaccato.
Lo so, cari studenti della IIIB, che avete inviato anche altre interessanti domande. Vi risponderò in qualche prossimo post. Voi continuate ad interessarvi alla Favolosa Antartide!
Il 29 novembre a Baia Terra Nova si è giocato in casa. Infatti il video collegamento effettuato con l’Italia ha visto dall’altra parte dello schermo docenti di scuola secondaria che si trovavano in quello che può essere considerato un pezzo di Antartide in Italia : il Museo Nazionale dell’Antartide nella sede di Trieste. L’occasione è stato un workshop per docenti organizzato nell’ambito del progetto VALFLU e che ha previsto un collegamento con MZS (Mario Zucchelli Station).
L’Incontro tra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica sta diventando un vero e proprio “cavallo di battaglia” per il mondo “polare”. Anche la mia partecipazione alla XXX spedizione italiana in Antartide si inserisce in questo nuovo modo di pensare la divulgazione della ricerca e cioè fare degli insegnanti di scuola primaria e secondaria i “portavoce” privilegiati per portare a conoscenza di queste tematiche il maggior numero di studenti possibile. Studenti che, si spera, un giorno diventeranno cittadini consapevoli dell’importanza della ricerca scientifica e del suo ruolo cruciale nello sviluppo del nostro Paese.
Ragazze e ragazzi, amiche ed amici, colleghe e colleghi, il grande giorno è arrivato…sono partita per l’altro capo del mondo. Per un po’ non riuscirò a postare niente ma aspettate che arrivi laggiù e cercherò di tenervi aggiornati sulla mia esperienza.
Intanto vi ricordo che per tenervi in contatto con me potete usare la casella mail del progetto fabant2014@gmail.com (non inviatemi allegati, però…). In Antartide avrò anche un’altro indirizzo che vi farò sapere appena metterò piede nel continente di ghiaccio.
Questo è solo apparentemente un blog. E’ una testimonianza vivente che l’Antartide e le regioni polari possono dare un contributo significativo e originale al miglioramento della didattica scolastica delle scienze. Non ci credi? Seguici e ti faremo ricredere.
Attività svolta nell’ambito del Protocollo di intesa fra MIUR e MNA per diffondere le conoscenze scientifiche sulle regioni polari agli studenti di scuola secondaria e con la collaborazione del PNRA