C’era un gioco che facevo da bambina in cui i partecipanti recitavano una filastrocca che iniziava così “Oh regina, reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, ecc, ecc….” E la regina rispondeva con un numero di passi per poterla raggiungere.
Vi dico questo perché, se la nostra regina abitasse in Antartide ,per raggiungerla bisognerebbe fare tanti, ma tanti “passi” …
In questo momento mi trovo all’aeroporto di Sydney e sto utilizzando il “performantissimo” wifi per postare questo articolo. Ma, per arrivare a Sydney, partendo da Venezia … abbiamo ( uso il plurale non perché mi sento Luigi quattordicesimo ma perché con me è partito Emanuele, ricercatore dell’Università di Trieste) fatto scalo a Londra e a Dubai. Nello scalo di Londra abbiamo cominciato a trovare altri amici “antartici”, in attesa come noi del prossimo volo. O meglio…gli altri hanno trovato noi proprio perché eravamo al computer lavorando su questo blog. E, giustamente, chi a Londra, in italiano, parla di Antartide se non qualcuno che parteciperà alla spedizione italiana?! In realtà, avremmo anche potuto non cercare nessuno … nell’aereo, infatti, ci siamo trovati tutti seduti vicini e questa non può essere di certo una coincidenza…
A Sydney, nelle quasi 12 ore di attesa, abbiamo deciso di fare una passeggiata in città e abbiamo scattato la cosiddetta foto di rito davanti alla Sydney Opera House.
Vi terrò aggiornati … ora è meglio che mi prepari ai prossimi “passi”… L’aereo per Christchurch partirà a breve.