Non c’ero io (sigh…) dall’altra parte dello schermo quando i ragazzi della classe terza della Scuola Secondaria di primo grado di Albareto (sede staccata dell’Istituto comprensivo “Manara” di Borgo Val di Taro in provincia di Parma) si sono messi in contatto con la stazione Concordia ma è stata lo stesso una grandissima soddisfazione.
Grazie alla perseveranza (i fans dei poli la chiamerebbero “endurance” !) delle docenti Cristina Sanvito e Monica Ferrari , al loro desiderio di dare ai propri studenti un’opportunità se non unica sicuramente straordinaria e all’aiuto imprescindibile del PNRA , si è svolto con successo il collegamento tra gli studenti di Albareto e i ricercatori che, a circa 16 mila km di distanza, stanno passando, isolati dal resto del mondo, l’inverno antartico nella base italo-francese Concordia (vedi post dedicato)
Riporto di seguito un articolo uscito sulla Gazzetta di Parma che parla dell’evento.
Chiaramente il “percorso antartico” di questi studenti non si è basato solo sul videocollegamento ma è anche consistito in lezioni su tematiche legate ai Poli e in esperienze di laboratorio, complice anche il fatto che le docenti avevano già, qualche anno fa, partecipato ad un progetto sulle Scienze Polari di cui prima o poi vi parlerò: il progetto Smilla che – “rubo” la definizione proprio alla Professoressa Sanvito – , è il “nonno di FabAnt” (mi piace troppo questo legame familiare tra Smilla e FabAnt! Grazie Cristina dello spunto.)
Approfitto di questo post per ringraziare le docenti e questa fantastica classe polare per avermi seguito fin dall’inizio nella mia esperienza in Antartide. Spero di conoscervi presto di persona!