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Il viaggio (parte seconda)

All’inizio solo ghiaccio marino che sta cominciando a fratturarsi (lo sorvoleremo per un’oretta) …

Il ghiaccio marino visto dall'alto. Copyright PNRA
Il ghiaccio marino visto dall’alto. Copyright PNRA

… poi, come se uscisse da un sogno, il continente vero e proprio con tutte le sue diverse morfologie glaciali.

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Uno dei piloti del L-100 ( un C-130 modificato per voli civili) che compie questi viaggi aerei diverse volte l’anno mi ha detto, mentre guardavo estasiata fuori dai finestrini: “ Ho visto questo spettacolo tante volte, ma ogni volta è sempre un’emozione diversa…”

Il viaggio (parte prima)

Nel post precedente andavo un po’ di fretta… ma ora che sono più tranquilla vi porto un po’ con me nel viaggio verso l’Antartide.
Inizio con un po’ di immagini della partenza.
Intanto ecco il gruppo che partiva con me al completo davanti al terminal dedicato esclusivamente ai voli per l’Antartide. E, visto che parenti ed amici dei partecipanti alla spedizione sono i miei più fedeli lettori, non vi risparmio i nomi.
Precisamente da sinistra verso destra:
Silvia, Daniele (fila in basso), Eugenio, Elena, Io (Alessia), Maurizio, Edo, Arnold, Antonio, Michele, Gianfranco, Francesco, Alessandro.
Accidenti…mancano Sandro ed Emanuele … stanno arrivando …. li vediamo a 100 metri di distanza con il loro bagaglio…troppo tardi per la foto…

Il gruppo davanti al terminal. Copyright PNRA
Il gruppo davanti al terminal. Copyright PNRA

Eccoci mentre saliamo nel L-100 (praticamente un C-130 modificato per i voli civili) del PNRA che con circa 7 ore di volo ci condurrà nel continente bianco dopo aver percorso circa 3000 Km.

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E durante il viaggio … mentre meno te lo aspetti…arriva lei … l’Antartide, in tutta la sua bellezza. E allora capisci che questo post “doveva” essere diviso in due parti: prima e dopo…

QUANTI “PASSI” PER ARRIVARE IN ANTARTIDE

C’era un gioco che facevo da bambina in cui i partecipanti recitavano una filastrocca che iniziava così “Oh regina, reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, ecc, ecc….” E la regina rispondeva con un numero di passi per poterla raggiungere.

Vi dico questo perché, se la nostra regina abitasse in Antartide ,per raggiungerla bisognerebbe fare tanti, ma tanti “passi” …

In questo momento mi trovo all’aeroporto di Sydney e sto utilizzando il “performantissimo” wifi per postare questo articolo. Ma, per arrivare a Sydney, partendo da Venezia …  abbiamo ( uso il plurale non perché mi sento Luigi quattordicesimo ma perché con me è partito Emanuele, ricercatore dell’Università di Trieste) fatto scalo a Londra e a Dubai. Nello scalo di Londra abbiamo cominciato a trovare altri amici “antartici”, in attesa come noi del prossimo volo. O meglio…gli altri hanno trovato noi proprio perché eravamo al computer lavorando su questo blog. E, giustamente, chi a Londra, in italiano, parla di Antartide se non qualcuno che parteciperà alla spedizione italiana?! In realtà, avremmo anche potuto non cercare nessuno … nell’aereo, infatti,  ci siamo trovati tutti seduti vicini e questa non può essere di certo una coincidenza…

A Sydney, nelle quasi 12 ore di attesa, abbiamo deciso di fare una passeggiata in città e abbiamo scattato la cosiddetta foto di rito davanti alla Sydney Opera House.

DSCN1411

Vi terrò aggiornati … ora è meglio che mi prepari ai prossimi “passi”… L’aereo per Christchurch partirà a breve.